DHCP e indirizzi di rete

Written by diariodiunit

17 Febbraio 2023

In sintesi

Il protocollo DHCP serve per assegnare gli indirizzi IP a tutti i client presenti all’interno di una rete.

Il DHCP è uno standard di rete che permette di assegnare in modo autonomo, semiautonomo o manuale gli indirizzi IP all’interno di una rete. Il termine non è altro che un acronimo: Dynamic Host Control Protocol e significa protocollo dinamico di controllo degli host.

Normalmente, il ruolo di assegnazione di indirizzi IP all’interno di una rete (domestica o aziendale che sia) è affidato al router. In altre parole è il router a fare la funzione di server DHCP.

IP Pubblico e IP interno

L’indirizzo IP è, secondo lo standard IPV4, un codice numerico formato da quattro blocchi che identifica in modo univoco una macchina all’interno di una rete. Ciascun blocco può contenere un numero che varia da 0 a 255. Ad esempio 34.57.244.23 è un valido indirizzo IP mentre 712.33.1233.257 non lo è (nota il primo e il quarto blocco). In realtà, esistono alcuni indirizzi riservati (ad esempio da 127.0.0.1 a 127.255.255.255) che hanno dei ruoli speciali.

Configurazione IP con esempio di DHCP tra IP pubblico e IP interno o privato
Configurazione di una rete. L’IP pubblico è rappresentato dall’indirizzo IP fornito dal gestore di servizi internet, gli IP privati sono assegnati alle singole macchine connesse al router.

Nella configurazione di una rete è comune definire l’IP pubblico come l’IP ottenuto dalla “rete sovrastante” o “esterna” mentre l’IP privato è rappresentato dall’indirizzo IP della “rete sottostante” o “interna”. Prendiamo ad esempio una rete aziendale nella quale il router è connesso a internet. Avremmo questa configurazione:

  • IP Pubblico. Definito dal provider internet. Può essere statico, molto comune negli abbonamenti business, oppure dinamico, che cambia ad ogni disconnessione/connessione del router. L’IP pubblico è l’IP nel quale il router è raggiungibile dalla rete internet.
  • IP Privato. Definito a livello della rete interna. Viene assegnato a tutte le macchine presenti a livello di rete.

DHCP manuale o automatico

Il Server DHCP può essere configurato per lavorare in modalità automatica o manuale. La modalità manuale permette un controllo per singola macchina ma è più soggetta ad errori poiché più periferiche potrebbero ricevere lo stesso IP. Nella modalità manuale è l’utente ad assegnare, manualmente, l’indirizzo IP tramite le relative impostazioni del sistema operativo. Nei sistemi Windows, ad esempio, è possibile variare l’IP agendo sulla scheda di rete.

Nella modalità automatica il server DHCP assegna dinamicamente gli IP alle macchine in base a un tempo predefinito, definito come lease time. Ad esempio, le macchine potrebbero ricevere un nuovo IP alla disconnessione successiva al periodo di lease time.

Svantaggi della modalità automatica

Lo svantaggio principale della modalità automatica riguarda l’impossibilità di assegnare a una macchina uno specifico IP. Questa necessità serve qualora si debba, indipendentemente dall’hostname, ricercare la macchina tramite il proprio IP. Ad esempio, un sistema di sorveglianza oppure un fileserver dovrebbero sempre avere un indirizzo IP che non cambia mai. Per questo motivo, nella modalità automatica, è possibile associare un indirizzo IP a una macchina conoscendo l’hostname oppure l’indirizzo MAC (MAC address).

In questo modo il server DHCP memorizzerà le informazion hardware della macchina e assocerà ad essa sempre lo stesso IP

DHCP, Gateway e DNS

Il server DHCP ha il compito di assegnare gli IP privati come prima istanza e, successivamente, fornire loro due importanti parametri: l’indirizzo IP del Gateway e l’indirizzo IP del DNS. L’indirizzo IP del gateway, o semplicemente gateway, rappresenta l’indirizzo al quale la macchina chiederà la connessione verso la rete esterna che, normalmente, è la rete internet. Il server DNS (Domain name search) è rappresentato dall’indirizzo al quale la macchina chiede di “tradurre” un nome di dominio verso un indirizzo IP.

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